L'interesse Prevalente
L’interesse prevalente, sia
nell’attività clinica che nell’attività di formazione,
è
quello di attivare nelle persone e nei contesti le risorse e le capacità estetiche
sempre presenti, per
promuovere il gusto del benessere e la fiducia
nell’autocura, attraverso l’uso mirato dell’arte:
la musica, il disegno, il colore, la scrittura, il canto, la danza.
Il contesto di lavoro
che immagino è quello della ricerca.
Alla ricerca di cosa?
Alla
ricerca della
bellezza.
La bellezza
intesa come “stato di grazia”, come ci indica Bateson, e cioè come armonia, come
integrazione, come corrispondenza tra mondo interno e mondo esterno.
Nei corsi di formazione invito “il terapeuta-artista” ad
usare tutti i sensi ed i simboli giusti per incontrare e fare conoscere
il bello.
Alla ricerca della
‘cura estetica’,
che
passa necessariamente dalla esperienza dell’autoriconoscimento
della propria dimensione estetica da parte del curatore.
Che cos’è
il bello? È un oggetto che prende forma, è una
storia che si tras-forma, perché prende luce, diventa visibile e viene
tracciata, disegnata, scritta o cantata e musicata, e comunque
scelta dal suo autore. Il quale può diventare l’artefice della
propria guarigione, per dirla ancora con Bateson, se aiutato da un terapeuta
capace di
riconoscere ed attivare le risorse del paziente.
Ed allora il paziente può trovare e mostrare e poi essere esso stesso tras-formato
dalle sue soluzioni creative, se portato nel contesto giusto, pronto a esprimere
e a suscitare emozioni, come ogni opera d’arte o spettacolo della natura sa fare.